27. März 2020
Un passo coraggioso
"Noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi", 2 Corinzi 4,7
La fragilità della nostra esistenza è un dato di fatto, anche quando la ignoriamo o la neghiamo. La questione non è dunque se siamo o meno esseri umani fragili. La vera questione è che cosa facciamo della nostra fragilità. Cerchiamo di nasconderla dietro una corazza o di rinchiuderla in una fortezza, sperando che la nostra esistenza rimanga senza ammaccature, graffi o crepe? Proteggere le persone fragili in questi giorni non è solo giusto, ma doveroso. Tuttavia possiamo fare un passo in più per la nostra vita. Possiamo fare il passo coraggioso che porta dalla fragilità dissimulata e respinta alla fragilità riconosciuta e accolta, il passo che porta appunto dalla fragilità alla vulnerabilità.
Se la fragilità riguarda solo me, la mia fragile vita che cerco di rafforzare e proteggere come posso, la vulnerabilità implica invece per definizione la presenza di un altro accanto a me. Se la fragilità rischia di farmi sentire solo il rumore dei miei tanti o pochi cocci rotti, la vulnerabilità mi offre una magnifica cassa di risonanza attraverso cui ascoltare la bellezza e la bontà, le lacrime e i sorrisi, la voce e il silenzio di ciò che mi circonda.
Laddove la fragilità rischia di irrigidirci e farci ripiegare su noi stessi, la vulnerabilità può invece renderci aperti e capaci di esporci a ciò che ci raggiunge dall'esterno e che, se talvolta ci ferisce, può però anche ricucirci e ricostruirci. Il cammino dalla fragilità alla vulnerabilità ci insegna a mettere in gioco la nostra fragilità e a viverla fino in fondo riconoscendo la promessa che si nasconde nella presenza dell'altro, dell'altra, accanto a noi.